IN MEMORIA DI MARCO DATRINO
Il Covid19 si e' portato via il nostro grande antiquario Marco Datrino, affiliato A.P.A. e F.I.M.A.
La sua mostra su "I tesori del Cremlino" aveva portato al suo Castello di Torre Canavese oltre 650.000 visitatori. Amico di Michail Gorbaciov, che fu anche suo ospite, sempre negli anni 90 fece arrivare per primo dalla Russia le opere del Realismo Socialista, altro grandissimo successo.
Aveva ereditato dal padre la passione per l'antico ma seppe condurla ai vertici della ricerca della bellezza e della rarita'.
Negli anni 70 il Castello fu sede di una Casa d'Aste, negli anni 80 una importante Galleria e cosi' pure nell'ultimo periodo. La sua sede e il borgo di Torre Canavese diventarono, su suo impulso, un simbolo di pace: arrivarono artisti da Siria, Iran, Israele, Palestina, Giordania....
Persona gentile ed affabile, lascia un'impronta indelebile nel campo dell'Antiquariato e dell'Arte.
IL RICORDO DI MAURIZIO BELLINI
Ho conosciuto Marco Datrino quasi cinquant'anni fa. Eravamo nella prima metà degli anni '70 e Marco chiese a mio padre Tino Bellini una collaborazione per la sua neonata Casa d'Aste, attività da lui già esercitata negli anni '30.
Conobbi allora tutta la sua bellissima famiglia, il padre già antiquario dagli anni '40 con la mamma validissima collaboratrice, la sorella Kira e la moglie Fiorella con i loro tre figli Carlo, Monica ed Elena.
Marco Datrino è stato una di quelle persone che hanno aperto l’Italia al mondo, sotto moltissimi aspetti. È stata la conferma di come si possa rimanere legati al proprio Paese di origine e, al tempo stesso, esaltare l’arte e la cultura che vengono da fuori.
Chiusa la Casa d'Aste dopo anni di buoni successi si diede alla sola attività antiquariale proseguendo l'attività paterna. Furono anni di mostre sempre di alto livello sia nella Galleria nel Castello di Torre Canavese che in altre prestigiose sedi.
Una sua grande intuizione fu di capire il grande cambiamento in atto nell'Unione Sovietica e quindi si attivò per aprire nuovi contatti verso questi imprevisti orizzonti. Iniziò prima con mostre di pittori “impressionisti” russi del primo '900 per poi proseguire con più grande importanza con le mostre a livello internazionale dei tesori del Cremlino nel suo castello dei conti Balbo di Vinadio a Torre Canavese, per la prima volta in assoluto dalla caduta dell’Unione Sovietica.
Il tutto ratificato con la Visita Ufficiale nella sua Galleria dello stesso Gorbaciov nel maggio 2003 accompagnato dalla figlia Irina, anche per inaugurare la Pinacoteca di Torre dedicata alla moglie Raissa.
È stato quindi un innovatore a modo suo, riuscendo a intuire prima degli altri quale incredibile tesoro si stava aprendo al mondo, supportandolo poi con la sua pluriennale esperienza. Ora che questa malattia ha portato via lui e la sua amata moglie Fiorella, la sua opera nel mondo dell’arte diventerà la sua eredità e il suo più prezioso monumento. La sua memoria rimarrà viva in tutti coloro che lo hanno conosciuto. Altri potranno seguire le sue orme, ma sarà sempre lui ad aver tracciato per primo la strada.
Conobbi allora tutta la sua bellissima famiglia, il padre già antiquario dagli anni '40 con la mamma validissima collaboratrice, la sorella Kira e la moglie Fiorella con i loro tre figli Carlo, Monica ed Elena.
Marco Datrino è stato una di quelle persone che hanno aperto l’Italia al mondo, sotto moltissimi aspetti. È stata la conferma di come si possa rimanere legati al proprio Paese di origine e, al tempo stesso, esaltare l’arte e la cultura che vengono da fuori.
Chiusa la Casa d'Aste dopo anni di buoni successi si diede alla sola attività antiquariale proseguendo l'attività paterna. Furono anni di mostre sempre di alto livello sia nella Galleria nel Castello di Torre Canavese che in altre prestigiose sedi.
Una sua grande intuizione fu di capire il grande cambiamento in atto nell'Unione Sovietica e quindi si attivò per aprire nuovi contatti verso questi imprevisti orizzonti. Iniziò prima con mostre di pittori “impressionisti” russi del primo '900 per poi proseguire con più grande importanza con le mostre a livello internazionale dei tesori del Cremlino nel suo castello dei conti Balbo di Vinadio a Torre Canavese, per la prima volta in assoluto dalla caduta dell’Unione Sovietica.
Il tutto ratificato con la Visita Ufficiale nella sua Galleria dello stesso Gorbaciov nel maggio 2003 accompagnato dalla figlia Irina, anche per inaugurare la Pinacoteca di Torre dedicata alla moglie Raissa.
È stato quindi un innovatore a modo suo, riuscendo a intuire prima degli altri quale incredibile tesoro si stava aprendo al mondo, supportandolo poi con la sua pluriennale esperienza. Ora che questa malattia ha portato via lui e la sua amata moglie Fiorella, la sua opera nel mondo dell’arte diventerà la sua eredità e il suo più prezioso monumento. La sua memoria rimarrà viva in tutti coloro che lo hanno conosciuto. Altri potranno seguire le sue orme, ma sarà sempre lui ad aver tracciato per primo la strada.