ULTIME NEWS: SOGLIA DI VALORE
IN RICORDO DI DOMENICO PIVA
Domenico è sempre stato un combattente, nella vita e nel lavoro. E da combattente ha lottato con la malattia fino al 19 dicembre.
Il suo posto di comando era la sua galleria - la “bottega”, direbbe lui - dove era punto di riferimento per molti di noi; di sicuro tanti hanno in mente almeno un episodio in cui si sono rivolti a Domenico per sciogliere un dubbio, risolvere un problema, discutere un progetto.
Il nostro Presidente si è dedicato all’Associazione senza riserve, con rigore e autorevolezza portando nuova linfa e idee concrete per migliorare e rafforzare l’immagine dell’antiquario e dare impulso alle nostre attività; il successo di AMART è solo uno degli ultimi traguardi raggiunti grazie a lui.
Uomo di lunga esperienza e protagonista del mercato internazionale, ha condiviso le proprie competenze con tutti i colleghi, senza mai dimenticare di rappresentare le diverse personalità che costituiscono l’associazione. Con il suo acume e il suo carisma ci ha esortato a confrontarci con il mercato attuale, sempre più competitivo e globale.
Ci lascia un grande amico, un maestro dell’antiquariato, uno straordinario Presidente. Il modo migliore per onorarne la memoria è continuare la sua opera.
Il Consiglio Direttivo
ASSOCIAZIONE ANTIQUARI MILANESI
Il suo posto di comando era la sua galleria - la “bottega”, direbbe lui - dove era punto di riferimento per molti di noi; di sicuro tanti hanno in mente almeno un episodio in cui si sono rivolti a Domenico per sciogliere un dubbio, risolvere un problema, discutere un progetto.
Il nostro Presidente si è dedicato all’Associazione senza riserve, con rigore e autorevolezza portando nuova linfa e idee concrete per migliorare e rafforzare l’immagine dell’antiquario e dare impulso alle nostre attività; il successo di AMART è solo uno degli ultimi traguardi raggiunti grazie a lui.
Uomo di lunga esperienza e protagonista del mercato internazionale, ha condiviso le proprie competenze con tutti i colleghi, senza mai dimenticare di rappresentare le diverse personalità che costituiscono l’associazione. Con il suo acume e il suo carisma ci ha esortato a confrontarci con il mercato attuale, sempre più competitivo e globale.
Ci lascia un grande amico, un maestro dell’antiquariato, uno straordinario Presidente. Il modo migliore per onorarne la memoria è continuare la sua opera.
Il Consiglio Direttivo
ASSOCIAZIONE ANTIQUARI MILANESI
IN RICORDO DI GIANFRANCO LOTTI
Con l’amico Gianni se ne va un grande antiquario appassionato della sua professione e delle arti, che con la sua simpatia comunicava a tutti noi entusiasmo e amore per il nostro lavoro.
Ricordo un aneddoto che amava raccontare spesso: il padre Aldo, antiquario anche lui, durante seconda guerra mondiale fu chiamato per acquistare un dipinto a fondo oro. Mosso da implacabile entusiasmo, si recò in bicicletta fuori città per vederlo nonostante il pericolo che a quel tempo era quotidiano. Mentre percorreva la strada del ritorno, con il dipinto appena acquistato, ci fu un mitragliamento aereo e Aldo cercò riparo gettandosi in un fosso per proteggere gelosamente il dipinto. Mai come in questo momento, il suo esempio di amore per l’arte è di grande attualità. Con questo aneddoto Gianni voleva spronarci a continuare con entusiasmo e determinazione la nostra professione di antiquari anche in situazioni di grandissima difficoltà, come quella che stiamo attraversando. Il nostro lavoro è finalizzato principalmente alla valorizzazione, alla diffusione e alla conoscenza dell’arte in tutte le sue forme. La sua conoscenza, la sua esperienza e il suo amore per il bello non sono però andati perduti ma sono eredità del figlio Stefano che continua l’attività di famiglia.
Caro Gianni, sei stato per tutti noi un grande amico e ci mancherai sempre.
Pietro Cantore
IL MONDO DELL' ANTIQUARIATO PIANGE LA SCOMPARSA DI PHILIPPE DAVERIO
La scomparsa di Philippe Daverio ha lasciato un vuoto anche tra le nostre fila, lo ricordo espositore a una delle prime edizioni della Mostra Nazionale dell’Antiquariato a Milano, mentre seguiva, sigaro spento in bocca e occhiali dalla montatura massiccia scivolati sulla punta del naso, il montaggio nel suo stand di un ambiente neogotico, completo di finestre tendaggi e suppellettili varie. Era l’epoca in cui imperavano i trumeau e le ribalte e la sua partecipazione con quella proposta di rottura rispetto alla consuetudine di un antiquariato rigorosamente antico, era stata ritenuta quasi blasfema da diversi colleghi. Invece già allora lui leggeva e proponeva la storia dell’arte come un flusso estetico continuo e ininterrotto. Da glocal sapeva distaccarsi dall’identità campanilistica, imperante allora, per aprirsi senza remore all’estetica globale.
Era un piacere ascoltarlo in Passepartout ma apprezzavo soprattutto Notturno, mentre disquisiva di arte e di cucina a tavola con altri ospiti.
Un intervistatore gli chiese perché fosse cessata:
Ricordo un bellissimo programma tv dove parlava di Arte a tavola con alcuni amici, pittori, artisti, critici d’arte…
Il programma si chiamava ‘Notturno’. Ha ragione, era molto bello, veniva registrato in case di Milano e della Maremma: si parlava d’Arte ma anche del piacere di stare a tavola e dell’estetica della tavola. Si creava un calore, un’atmosfera particolare fra tutti i commensali.
Non la farà più?
No, perché alla RAI non piaceva. C’era un Direttore…diciamo un po’ troppo ‘pop’. Trovava questa roba snobistica perché l’avevamo girata in case particolari, pensi a quella – molto simpatica – fatta sul tetto della Villa Malaparte. Sa, la RAI è una ditta ‘strana’.
Raffinato e delicato anche quando sparava ad alzo zero!
Ho chiesto un contributo ai colleghi che l’hanno conosciuto meglio, per proporre la memoria del suo ricordo in una formula più aneddotica e personale. Verranno pubblicati appena pervenuti, uno dopo l’altro su questo sito.
A presto
Arnaldo Pavesi